"Adoro te devote"

“L’Unigenito Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei”. (S. Tomm. D’Aquino, Opere)
Inizia con queste frase la seconda lettura nella Liturgia delle Ore della solennità del Corpo e Sangue del Signore, in cui la Chiesa ricorda e proclama il mistero eucaristico.
Gesù, Verbo fatto carne, porta a compimento l’opera della salvezza voluta dal Padre, con le parole e con le opere, e specialmente con la sua morte e la sua resurrezione, e infine con l’invio dello Spirito di verità.
Nell’Ultima Cena lasciò ai suoi il sacramento mirabile dell’Eucaristia, nel quale egli rimane presente a noi in forma unica. Lasciandoci sotto l’aspetto visibile, ha donato la sua presenza sacramentale; prima di immolarsi sulla croce, ha lasciato il memoriale del suo amore.
Ogni volta che viene celebrato il sacrificio della croce, si rinnova l’opera della nostra redenzione.
Nell’Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa e nostro : lo stesso Cristo, “pane vivo che mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante”, dà la vita agli uomini. Essa è “pegno” dei “nuovi cieli e della nuova terra” dell’apocalisse; è antidoto contro la morte; è alimento di vita eterna.
Ogni grazia divina è racchiusa nell’Eucaristia; in questo sacramento dell’amore Gesù ci attende sempre; andiamogli dunque incontro nell’adorazione piena di fede, nella contemplazione che ci fa partecipi della vita di Dio, nel culto eucaristico devoto e amoroso.

“Adoro te devote, latens Deitas..

Ti adoro devotamente, Dio nascosto,
che ti celi veramente sotto queste figure :
a te il mio cuore si sottomette interamente,
poiché nel contemplarti viene meno.”

Torniamo alle parole di San Tommaso : “L’Eucaristia è il memoriale della sua passione, il compimento delle figure dell’Antica Alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini”.